CARTOLINA ORIGINALE STAMPATO IN: B/N
NOTIZIE: ABATE LORENZO PEROSI: Il 21 dicembre 1872 nasceva, a Tortona (AL), Lorenzo Perosi.
Presbitero, organista, compositore e direttore di coro, esponente di primo piano del Movimento Ceciliano, fu autore di musica sacra, cameristica e orchestrale, noto per i suoi oratori, le sue messe polifoniche e i suoi mottetti. Trasferitosi a Roma e divenuto direttore della Cappella Sistina, mantenne per tutta la vita un profondo legame con Subiaco e i suoi monasteri benedettini nei quali trascorse, a più riprese, lunghi periodi di permanenza, instaurando una profonda amicizia con l'Abate-Vescovo Mons. Simone Lorenzo Salvi. Il 3 dicembre 1950 diresse a Subiaco, presso il Monastero di Santa Scolastica, il secondo concerto di chiusura dell'Anno Santo. Il 14 dicembre 1952, dopo i devastanti bombardamenti della Seconda Guerra, in occasione della consacrazione della ricostruita Chiesa di S. Andrea Apostolo a Subiaco, nel corso della quale Mons. S.L. Salvi dette lettura della bolla
Sancti Andreae Apostoli templum sublacense di Papa Pio XII che elevava la Concattedrale al rango di Basilica Minore, di Lorenzo Perosi venne eseguita la "Passione di Cristo secondo San Marco", grandiosa trilogia sacra per soli, coro e orchestra.
ROSALIA MIGLIARDI: nata nel 1875, quando
Garibaldi e Vittorio Emanuele II erano ancora vivi, e in gioventù era stata un bravo soprano. Aveva cantato più volte al
Regio, diretta anche da
Toscanini e Mascagni, era stata in tournée in
Nord e Sudamerica, il suo apice era stata l’esibizione al
Musikverein di Vienna davanti all’imperatore
Francesco Giuseppe. Dico vice-nonna perché sua sorella, la mia vera nonna paterna, era morta quando ero ancora piccolo. Lei invece,
Magna Lia, come usava un tempo per le ‘magne’ zitelle, visse con noi fino a 101 anni, lucida e autosufficiente. Diede lezioni di canto fino a 80 anni. Quando ne compì 100 fu invitata al
Regio per essere festeggiata e l’accompagnammo tutti, noi tre pronipoti e mia mamma. C’era il
Don Carlos di Verdi, cinque atti abbastanza “pesanti”, eppure lei non ne perse una nota, anzi, si voltava a farci “sssst! se bisbigliavamo. Il palco era quello centrale (una volta si diceva ‘reale’). Nell’ultimo intervallo il
Sovraintendente del Regio andò sul proscenio e disse “Vogliamo festeggiare questa sera una bravissima soprano che debuttò qui nel 1895”. Poi tacque. La gente non capiva. Poi seguì lo sguardo del funzionario, si girò e vide quella testolina bianca dietro i fiori che ornavano il palco. Capì, e partì in un lunghissimo applauso.
Magna Lia allora si alzò e cominciò a ringraziare con grandi inchini a braccia larghe, mandando baci in punta di dita come faceva in scena. Perché in quel momento lei “era” in scena. Non riesco mai a raccontare questi attimi senza che mi si spezzi la voce e mi luccichino gli occhi. Grazie piccola, grande
Magna Lia.
EDITORE, TIPOGRAFO, FOTOGRAFO, DISEGNATORE, INCISORE: NON INDICATO |
DIMENSIONI: CARTOLINA FORMATO PICCOLO |
SPEDITA: SI AFFRANCATA |
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